Uno di voi al liceo era un bluesman, insieme siete stati all’Ariston, avete fatto teatro, radio, doppiaggio e cinema, senza contare quello che facevate quando vi siete incontrati: scrivevate fumetti. Queste esperienze trasversali vi hanno sicuramente offerto uno sguardo privilegiato sul mondo della cultura e della creatività. Che ruolo possono giocare nel futuro del nostro Paese?

GREG: Dal mio punto di vista credo che la cultura e la creatività per forza di cose siano importanti nello sviluppo di un Paese.

LILLO: Io credo che il problema serio siano i punti di aggregazione, cioè manca totalmente il salotto, il laboratorio, manca il gruppo di giovani, che magari non ha ancora iniziato a lavorare, ma che si incontrano, si parlano, si scambiamo le loro specialità, i loro talenti.

“Pupazzo Criminale” è un prodotto nato e pensato per il web, degno figlio dell’evoluzione tecnologica prestata alla creatività. Cosa ha significato per voi confrontarvi con questa rivoluzione tecnologica e culturale?

GREG: Il web è il modo di realizzare un prodotto anche non di prima qualità come esperimento iniziale e di sottoporlo all’attenzione del pubblico, anche un pubblico più vicino. Per ora è ancora quello il ruolo del web da noi. È il primo passo che uno fa, poi se funziona si comincia a ipotizzare altri modi di veicolarlo.

LILLO: Secondo me il web è un luogo dove invece sono possibili le aggregazioni, è il modo che hanno adesso i giovani per dire la loro. Quindi è sicuramente positivo ed è anche una cosa che tiene sveglia la voglia di fare, perché se ho un’idea provo a realizzarla sul web. Questo è importante, perché dà quella carica in più a chi non sa proprio dove e a chi mostrare le proprie cose.

Qual è la forma di creatività tra quelle che avete avuto modo di sperimentare più sottovalutata? C’è una professione tra le diverse “al servizio” del vostro lavoro (macchinisti, autori, costumisti, truccatori, etc.) che ritenete meriti più attenzione e gratitudine?

LILLO: Questo delle figure professionali che stanno dietro l’artista che lavora è un aspetto fondamentale. Gli artisti lo sanno veramente tanto quanto è importante. Devono saperlo per forza, perché stando a contatto tutti i giorni con queste figure professionali ti rendi conto di quanto l’artista dipenda da loro, tantissimo. Però sarebbe bello che lo sapessero anche gli altri, perché effettivamente se ne parla poco.

Infine avremmo il piacere di chiedervi una frase o uno slogan, di vostra invenzione, a supporto del progetto Italia Creativa.

LILLO: Io sono noto per essere molto originale, qua ho poco tempo e non mi sono preparato per la domanda. Me ne viene in mente uno proprio adesso: Viva l’Italia Creativa!

GREG: Rimbocchiamoci il cervello perché Leonardo è morto da un sacco di tempo.