Cos’è nell’editoria quotidiana e periodica la creatività? Può farci alcuni esempi che ritiene significativi di creatività “applicata” a modelli editoriali?

La creatività è da sempre l’anima dell’editoria e tende a seguirne i cicli. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a notevoli esempi di innovazione creativa nel campo dell’editoria digitale, spesso contrapposti a una meno vivace carta stampata. Esistono però delle eccezioni.

Alcuni giornali latino-americani, fra i più creativi al mondo, stanno rivoluzionando le proprie testate sia da un punto di vista grafico che di scansione delle notizie. Infatti, non vi è più una scansione tra notizie, ad esempio, di affari interni, estero, economia e sport, ma scansioni che vogliono essere molto più legate all’emotività del lettore. Queste testate puntano sulle notizie che “devi conoscere” e su quelle che “impattano di più sulla tua vita quotidiana”. Pertanto, in questi giornali lo spazio dedicato a ogni tipologia di notizia non è fisso, ma varia a seconda delle necessità giornaliere. Ogni giornalista deve, quindi, conquistarsi giorno per giorno lo spazio nel quotidiano. Questo in Italia ancora non accade ma potrebbe essere uno spunto per il futuro.

Un altro esempio di creatività nella carta stampata è il periodico londinese Monocle: con sole 10 pubblicazioni all’anno, è riuscito a costruire una community molto forte fra i suoi lettori, facendo in modo che si sentissero parte di un vero e proprio “club”. Un esperimento interessante è quello proposto dal nostro gruppo (La Stampa e Il Secolo XIX): un nuovo settimanale, Origami, a metà strada fra un quotidiano ed un periodico. Il giornale è composto da un solo foglio di carta, ripiegato più volte come un origami, e tratta un argomento di attualità diverso ogni settimana. Il formato è innovativo, così come i contenuti; sarà interessante osservare l’esito di questo esperimento.

I contenuti rivestono un ruolo centrale nell’offerta informativa dei giornali. Come difenderli da chi se ne appropria senza contribuire a produrli (motori di ricerca, aggregatori)?

Qualsiasi tentativo di innovazione può essere vanificato quando la protezione del diritto d’autore non è sufficiente. La FIEG e le altre associazioni sono in prima linea per difendere il copyright legato alla scrittura e ai prodotti editoriali. La creatività va difesa a livello legislativo nazionale e europeo. A questo proposito, l’ENPA (European Newspapers Publishers’ Association), di cui sono Vice-Presidente, insieme alle federazioni nazionali dei singoli Paesi, è impegnata da anni nella protezione del diritto d’autore.

Quali strategie possono attuare gli editori per accrescere il proprio bacino di lettori?

Va anzitutto definito che cosa sia un lettore oggi, quando l’avvicinamento alla lettura può avvenire sia attraverso un supporto tradizionale come il cartaceo, sia attraverso strumenti digitali. È dunque necessario tenere conto della diversità dei dispositivi che posso essere utilizzati per la lettura. In questi anni, nel settore della carta, abbiamo assistito ad un calo nella frequenza di acquisto di quotidiani: in media, chi prima acquistava un quotidiano cinque giorni a settimana, ora lo fa solamente per quattro giorni. Dobbiamo pensare a come far aumentare la frequenza di acquisto, ma è molto difficile trovare nuovi lettori sul supporto cartaceo. Ciononostante, rimane evidente una forte propensione all’acquisto: lo si capisce dal fatto che la diffusione aumenta notevolmente quando pubblichiamo notizie che interessano. La sfida è quindi quella di creare, giorno per giorno, un giornale che “sorprenda” il lettore, sia da un punto di vista emotivo che informativo.

Come rivolgersi invece a fasce particolarmente esigenti come quelle giovanili?

L’aumento del numero di lettori non può prescindere da un maggiore coinvolgimento dei giovani. Per queste fasce d’età, è essenziale prevedere, oltre ad un’offerta di contenuti interessanti, anche una strategia di comunicazione che ottimizzi la presenza del quotidiano sui canali social e media, che hanno assunto ormai un ruolo rilevantissimo. Lo sport, ad esempio, è l’argomento che interessa di più. Quello che abbiamo notato è che i giovani, leggendo notizie legate allo sport (e in Italia principalmente al calcio), si affezionano alla testata e poi migrano verso altri argomenti.

Che sfide vede per il futuro del settore nel nostro Paese e in ambito internazionale?

Nel nostro caso, la fusione fra La Stampa e Il Secolo XIX è stata anche figlia della crisi: sapevamo che la nostra unione ci avrebbe resi un gruppo editoriale più forte, capace di affrontare le sfide del prossimo futuro. Pensare ad un nuovo business model per affrontare l’avvento del digitale sarà la sfida più importante dei prossimi anni, non solo per il nostro Paese ma anche a livello internazionale. Stiamo navigando in un periodo difficile, ma è proprio nei momenti di crisi più intensi che si è stimolati a cercare soluzioni innovative.

La creatività è da sempre l’anima dell’editoria e tende a seguirne i cicli.

Carlo Perrone